Vulnerabilità delle famiglie


Osservatorio sulla vulnerabilità economica delle famiglie italiane

L’Osservatorio mira ad analizzare i profili di vulnerabilità economica delle famiglie italiane e la loro capacità di gestire i rischi. Da un punto di vista pratico, l’Osservatorio realizza rapporti periodici sull’evoluzione della vulnerabilità nel paese e ha inoltre sviluppato un’Applicazione digital che consente ai cittadini di verificare il proprio livello di conoscenze in ambito finanziario e monitorare la vulnerabilità della loro famiglia.

Esso nasce non solo per analizzare e rendere oggettivamente misurabile un fenomeno dalle profonde implicazioni sociali, ma anche per fornire alle famiglie strumenti conoscitivi utili ad aumentare il loro grado di consapevolezza sulla crisi economica e il progressivo restringimento delle garanzie dello stato sociale, che stanno aumentando sempre più il loro grado di esposizione nei confronti degli shock esterni – come la perdita del lavoro, la riduzione delle ore lavorative, l’assistenza improvvisa agli anziani, le malattie e gli incidenti – e rendendo più problematica la difesa del loro benessere.

L’Osservatorio è stato realizzato dal Forum ANIA – Consumatori e viene sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Ai lavori dell’Osservatorio hanno contribuito – in forme e momenti diversi – numerosi enti, associazioni e centri di ricerca: l’Istituto GFK Eurisko, l’istituto Eumetra Monterosa, il Forum delle Associazioni Familiari, gli Stati Generali delle Donne, l’Azienda Servizi alla Persona (ASP) del Comune di Bologna.

Frutto di questo lavoro condiviso sono tre rapporti (2010, 2013 e 2016) che, anche attraverso la realizzazione di uno specifico Indice di vulnerabilità, hanno misurato l’evoluzione della vulnerabilità economica delle famiglie italiane e analizzato le variabili economiche e socio-demografiche più significative che la determinano.

I risultati delle indagini condotte dall’Osservatorio sono stati presentati nel corso di tre convegni nazionali a cui sono intervenuti autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, economico e sociale – e sono stati raccolti in alcuni volumi editi da Franco Angeli.

L’attività di monitoraggio della vulnerabilità delle famiglie italiane è stata avviata nel 2010, a seguire è stato presentato un rapporto dell’indagine condotta dai ricercatori.

Il primo dato che emerge dall’indagine – condotta su un campione rappresentativo costituito da 3.102 capifamiglia – è che un quarto delle famiglie italiane non sarebbe in grado di sostenere spese impreviste di significativa entità. Dallo studio emerge poi che il 94% delle famiglie italiane si trova in condizione di debolezza economica. In particolare, il 24% delle famiglie non sarebbe in grado di far fronte a spese impreviste di significativa entità, mentre il 70% riuscirebbe a farvi fronte solo con difficoltà o con molta difficoltà.

Il 50% del campione ha dichiarato che nell’attuale situazione riesce appena a far quadrare il bilancio familiare. In condizioni di maggiori difficoltà si colloca il 15% delle famiglie che mensilmente devono intaccare i risparmi per sopravvivere e il 6,1% di quelle che registrano così tante difficoltà da dover chiedere aiuto e prestiti.

Dallo studio emergono anche i comportamenti e le attitudini psicologiche che determinano le decisioni di consumo, investimento e indebitamento degli italiani: le persone impulsive e poco inclini a fare sacrifici possono avere maggiori difficoltà economiche in quanto meno attente a valutare le conseguenze delle proprie spese.

L’indagine, infine, conferma che lo stato civile di separato o di divorziato, l’essere donna e il risiedere al Sud sono fattori che incidono nei livelli di difficoltà economica. Viceversa, un buon livello di istruzione, il lavoro a tempo indeterminato, la proprietà della casa in cui si vive, l’entità del patrimonio finanziario e il possesso di polizze assicurative sulla vita sono elementi ricorrenti della sicurezza e del benessere delle famiglie.

Il monitoraggio realizzato nel 2013 registra un sensibile peggioramento della vulnerabilità delle famiglie, che cresce del 17% rispetto al primo monitoraggio del 2010.

Dall’ultimo monitoraggio emerge inoltre che una parte rilevante delle famiglie (10%) deve ricorrere a prestiti o aiuti per arrivare alla fine del mese.

Facendo un confronto rispetto alla prima rilevazione, crescono le situazioni di disagio economico: infatti, aumentano dal 15 al 21% le famiglie che per arrivare a fine mese devono intaccare i risparmi e dal 6 all’8% quelle che registrano molta difficoltà e che per questo sono costrette a chiedere aiuto e prestiti. Le situazioni di difficoltà si traducono nel dato del 26% di famiglie (20% nel 2010) che non sarebbe in grado di far fronte ad una spesa imprevista nell’ordine convenzionale di 700 euro. Altro “termometro” dell’aumento delle situazioni di fragilità è la rinuncia a un’eventuale visita medica specialistica per ragioni economiche, che cresce dal 28,4% della precedente rilevazione al 34,4%.

Risultano particolarmente rilevanti gli shock esterni connessi a condizioni lavorative, come la perdita del posto di lavoro e la riduzione delle ore lavorate. I capofamiglia che dichiarano di aver perso il lavoro sono il 18% degli intervistati (erano il 12% nella precedente rilevazione), cui si aggiungono coloro che hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro, pari al 25,8%, contro il 21,2% della precedente rilevazione.

Si conferma rispetto al monitoraggio del 2010 il ruolo destabilizzante svolto da altri shock, ossia eventi esterni non prevedibili che determinano riduzioni del reddito e aumenti di spesa, quali separazioni, divorzi, malattie e incidenti.

Secondo monitoraggio – volume “La famiglia al tempo della crisi, tra vulnerabilità economica e nuove forme di tutela”, presentato a Roma il 12 Marzo 2014

Comunicato Stampa – Famiglie italiane sempre più vulnerabili

Rassegna stampa – Convegno “La famiglia al tempo della crisi, tra vulnerabilità economica e nuove forme di tutela”

Il terzo monitoraggio sulla vulnerabilità economica delle famiglie indica una, seppur lieve, attenuazione dei trend negativi visto che l’Indice diminuisce del 13%: infatti, su una scala da 0 a 10 (dove il valore 10 indica la massima vulnerabilità) passa da un valore medio di 3,164 nel 2013 a 2,750 nel 2016.
Secondo l’analisi condotta dai ricercatori, tre italiani su cinque hanno problemi economici: il 40,1% delle famiglie dichiara di arrivare a fine mese con alcune difficoltà, il 13,3% con molta difficoltà, mentre il 7,9% degli intervistati non ce la fa proprio.
Questo disagio si traduce nel dato del 16,5% di famiglie che non sarebbe in grado di far fronte ad una spesa imprevista importante, nell’ordine convenzionale di 700 euro. Altro “termometro” delle situazioni di fragilità è la rinuncia a un’eventuale visita medica per ragioni economiche, che cresce dal 34,4% della precedente rilevazione (2013) all’attuale 37,2%.
Dal punto di vista dell’analisi dei fattori della vulnerabilità, un aspetto che emerge è l’accresciuto peso delle determinanti economico-finanziarie. Fra quelle socio-demografiche, il dato più significativo è la maggiore vulnerabilità delle famiglie con capofamiglia donna e delle famiglie numerose.
Dall’indagine emerge anche la rilevanza dell’area geografica di residenza: infatti, gli individui residenti nel sud Italia e nelle isole hanno un valore dell’indice di vulnerabilità superiore agli abitanti del settentrione, a parità di condizioni socio-demografiche e finanziarie.
Risultano inoltre particolarmente rilevanti gli shock esterni connessi a condizioni lavorative e quelli che determinano riduzioni del reddito e aumenti di spesa: il 24% degli intervistati ha subito la perdita del lavoro ovvero una riduzione delle ore lavorative, il 13,4% del campione è stato interessato da malattie, decessi e invalidità nell’ultimo anno, mentre il 7,5% ha vissuto una separazione negli ultimi tre anni.
Si conferma, infine, il contributo dell’educazione finanziaria alla riduzione della vulnerabilità.

Terzo monitoraggio – Volume “La vulnerabilità economica delle famiglie italiane. Tra difficoltà e nuovi equilibri”, presentato a Roma il 24 Novembre 2016

Comunicato stampa – Anche se la crisi rallenta, le famiglie italiane soffrono

Rassegna stampa – Convegno “La vulnerabilità economica delle famiglie italiane. Tra le difficoltà e nuovi equilibri”

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